AZIONI PER FORME in/FINITE 2 (2016-2030)
dal 21 settembre – al 16 november 2019
testo critico di ALESSANDRA MIGLIORATI
Galleria d’Arte Contemporanea, Via Palazzo de Duchi 6 – http://www.add-art.it
Direzione Amministrativa: Lorenzo Rossi
Direzione Artistica: Alessia Vergari
Assistente di galleria: Noemi De Simone
Aperto su appuntamento:
info@add-art.it | +39 334 5380780
Ring Series – Addition. Per un mondo a colori
Di Alessandra Migliorati
Perché mai lavorare ancora sul colore come cosa in sé dopo gli esiti ultimi dell’astrattismo classico? Perché mai tornare a farlo su una forma geometrica, fra le tante, la più carica di simbologie legate alla perfetta circolarità del cosmo e del divenire? Il nome scelto da Sandford&Gosti per le opere in mostra offre già per buona parte risposta a queste domande. Fuori dai millenari simbolismi esoterico-religiosi, questo non è cerchio, ma anello (ring) ad evocare l’idea di legame, congiunzione, interrelazione circolare. Un “anello” che nega la fissità conchiusa della forma geometrica per una voluta imprecisione di stampa, sempre, nello sfondo e nella sua traccia, perché è nell’imperfezione, insegna il Wabi-Sabi, che risiede la bellezza: dove nulla è certo, tutto è possibile, la frattura, il graffio, la sbavatura narrano e avviano una storia ogni volta diversa.
Ebbene, l’impegnativo e multiforme lavoro cui Sandford&Gosti si dedicano dal 2000 AZIONE PER FORME in/FINITEe al quale appartiene anche la Ring Series, ha come nodo focale proprio la verifica di inediti rapporti relazionali tra oggetti, materie, elementi cromatici allestiti in partiture sintattiche di un’accostante, quanto apparente, casualità. Le più semplici e povere cose dell’esistente naturale, corde, legni, conchiglie, foglie cadute, amorevolmente raccolti e classificati nella loro “imperfezione” per una sorta di ecosistemica wunderkammer, riferiscono dell’incessante vicenda e bellezza di ciò che l’uomo, nella sua volontaria “cattività” urbana, stenta sempre più a percepire: la dimensione sorda e silente, siderale, della pietra, la vita che ancora alberga nel ramo spezzato, il ritmo dell’onda, costante come un respiro, nelle increspature di una conchiglia, la folta chioma dell’albero scossa dal vento nella foglia caduta. Accanto a questi elementi visivi e tattili di un “primario” naturale, la presenza dei quattro colori (rosso, giallo, verde, blu) garantisce la classificazione anche della luce solare senza la quale non c’è vita né visione. E se “gli occhi sono lo specchio dell’anima” e gli occhi vedono la luce, quei colori, rosso-giallo-blu, che abitualmente definiamo “primari” (CYM) e nello spettro luminoso si esprimono come triade rosso-verde-blu (RGB), costituiscono insieme anche l’alfabeto elementare, non ulteriormente divisibile, con cui il nostro inconscio percepisce e racconta la propria individualità ed il suo rapporto con il mondo. Sperimentarne la variabilità, l’illimitata casistica di combinazioni, si può dire, equivalga alla conoscenza progressivamente acquisita ampliando il proprio linguaggio verbale, talvolta, come con la musica, peraltro toccando territori che la parola non riesce ancora a conquistare.
Da Delauney e Malevich, ad Albers e Rothko, la pittura ha indagato le più diverse facoltà espressive e costruttive del colore/pigmento nella sua astrazione. Sulla base di questi autorevoli precedenti e i più recenti studi sulle valenze cognitive della visione, la Ring Series di Sandford&Gosti ripostula, a partire dai due sistemi cromatici basici CYM (ciano-giallo-magenta ₌ colore della sostanza) e RGB (rosso-verde-blu ₌ colore della luce), l’infinita potenzialità di racconto dell’esistente come colore.
“Addizioni” cromatiche che, nel loro diverso inanellarsi in tinta, luminanzae saturazione, sollecitano emozioni e valori di senso, per “riacquistare” la vista e, con essa, l’anima delle cose, viatico ad un’E(co)stasi della visione.